I mitici Giardini di Villa Gamberaia

I mitici Giardini di Villa Gamberaia

Tra i 25 giardini più belli al mondo

Biglietti Giardini

Villa Gamberaia è un rifugio esclusivo dove la bellezza senza tempo incontra il lusso più raffinato. Gli ospiti possono immergersi nell’armonia dei suoi spazi: dagli ambienti solenni della villa agli appartamenti di charme della Limonaia, recentemente restaurati, fino agli straordinari giardini che circondano la proprietà.

I giardini rinascimentali italiani della Gamberaia, celebrati da paesaggisti e storici dell’arte, sono stati più volte ripresi e raccontati nella letteratura e nelle arti. Non a caso, il New York Times li inserisce tra “i 25 giardini da vedere almeno una volta nella vita”:

«Lo spazio è organizzato come un lungo prato, un tempo utilizzato come bowling green, che si apre su una sequenza di piccoli giardini-ambiente», si legge nell’articolo, «composti prevalentemente da cipressi, bossi, tassi, lecci, limoni e ulivi, con bordure miste di lavanda, iris e rose».

Secondo gli esperti del New York Times, Villa Gamberaia merita una visita non “solo” per il suo valore storico e artistico, ma soprattutto per il senso di pace e bellezza senza tempo che è in grado di offrire a chiunque la attraversi, rendendola uno dei giardini più suggestivi e imperdibili al mondo.


Un viale di cipressi conduce lo sguardo verso l’ingresso principale, correndo parallelo al grande prato. Un secondo asse, orientato est-ovest, attraversa il giardino fino a un prezioso cabinet de rocaille incorniciato da lecci.

Oltre, il giardino retrostante custodisce la bella limonaia, ed un elegante parterre alla francese. Una voliera e una piccola garenna—spazio che un tempo era destinato all'allevamento di conigli ornamentali—aggiungono un tocco di raffinata eccentricità.

Statue e busti delle Quattro Stagioni, urne e dettagli decorativi arricchiscono le grotte e i muri perimetrali, conferendo al complesso caratteri di simbolismo e poesia.

La villa si presta come ideale cornice per progetti creativi: servizi fotografici, sfilate di moda, cataloghi di design, produzioni cinematografiche e campagne pubblicitarie trovano qui un’ambientazione unica, sospesa tra storia e contemporaneità.

I giardini, celebri per eleganza e magnificenza, hanno ospitato cene private per alcune tra le più prestigiose maison italiane e internazionali. Gli spazi della Villa che garantiscono riservatezza assoluta e una regia organizzativa impeccabile, capace di trasformare ogni evento in un’esperienza memorabile.


Visita i Giardini
I giardini sono visitabili, ma solo quando la villa non è prenotata per eventi privati. Si consiglia sempre di controllare sul sito o di chiamare per prenotare in sicurezza. I Giardini sono aperti dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 18:00). Il biglietto ha un costo di 20 € a persona, ridotto a 15 € per gli studenti. La domenica l’orario è 9:00 – 18:00 (ultimo ingresso alle 17:00). La villa non è visitabile per tour privati.

Prenotazioni
I biglietti possono essere acquistati tramite il link presente sul sito ufficiale; l’accesso è riservato ad un numero limitato di visitatori.

Per chi arriva in auto, è disponibile un parcheggio riservato agli ospiti, situato di fronte alla villa.

Per ulteriori informazioni o richieste, è possibile contattare direttamente la segreteria di Villa Gamberaia.


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Impressioni e Memorie su Villa Gamberaia

Cosa dicono di noi scrittori e artisti

Charles Latham, The Gardens of Italy (Londra, 1905), p. 113
«Se si raggiunge la pura bellezza, si ottiene la cosa migliore che Dio possa donare. Così parlò tempo fa un vecchio pittore, e le sue parole mi tornarono alla mente ancora e ancora, in un pomeriggio di giugno, mentre mi aggiravo per Villa Gamberaia. Dal momento in cui si oltrepassa il cancello, vegliato dai cipressi come sentinelle, l’impressione è quella di una perfezione così compiuta da costringere la mente, per contrasto, a tornare a Caprarola, con la sua imponenza, o allaustera Este, solo per ritrovarsi infine immersi nella perfezione della villa toscana. La Gamberaia si stende su una lunga e stretta porzione di terra; non è grande, ma è utilizzata e gestita in modo tale da offrire tutta la varietà e l’ampiezza che la mente possa desiderare.»


Geoffrey Jellicoe, Italian Gardens of the Renaissance (Londra, 1925 e 1953), p. 19
«Alla Villa Gamberaia, tuttavia, l’intento di una varietà elaborata si estendeva fino alla gamma cromatica, che partiva dalle tonalità avorio e brune della casa per poi declinare in tutte le sfumature del verde: dal cipresso scuro alle varietà di bosso, tasso, leccio e ligustro, fino al verde chiaro dei limoni e dell’erba.»


Geoffrey Jellicoe, The Studies of a Landscape Designer over 80 years, vol. I (Woodbridge, Suffolk, 1993), p. 26
«Certamente la famiglia fiorentina dei Capponi dimostrò ingegno e originalità. Nel 1570 crearono ad Arcetri, con vista su Firenze, un giardino asimmetrico riccamente articolato, dal disegno semplice ma con analogie archetipiche con Melcombe di Bingham in Inghilterra; e nel 1717 giunsero infine a sintetizzare e completare il complesso in lenta evoluzione della Villa Gamberaia a Settignano, sull’altra sponda dell’Arno, la cui concezione di paesaggio domestico è da più parti riconosciuta come una delle più meditate che il mondo occidentale abbia conosciuto.»


Harold Acton, Tuscan Villas (Londra, 1973), p. 151
«In nessun altro luogo, a mia memoria, l’elemento liquido e quello solido si sono fusi con tale raffinatezza, su una scala al tempo stesso umana e grandiosa, ma senza mai scadere nella pomposità… Lasciano un’impressione duratura di serenità, dignità e gioiosa quiete.»


Bernard Berenson, Sunset and Twilight – the last diaries 1947–1958 (Milano, 1966), pp. 54-55

4 marzo 1948, I Tatti
«Sono andato a piedi fino a Villa Gamberaia: l’ho trovata trascurata, incolta, l’erba non tagliata, gli alberi con i rami spezzati che sembravano elefanti con zanne rotte; la casa bruciata, il bel cortile crollato, vasi e animali di pietra rovesciati e infranti sul parapetto—eppure il luogo conserva il suo fascino, la sua capacità di suscitare nostalgia e sogni, sogni dolcissimi. La sua bellezza, benché così poco curata, resta abbastanza grande da assorbirti quasi completamente: le terrazze, le vasche, la grande esedra di cipressi potati, il prato all’inglese che, visto dalla grotta verso sud, appare come una grande nave sospesa nello spazio; il panorama che si apre sul paesaggio quieto delle colline del Chianti e oltre, verso le cupole e le torri, fino agli Appennini innevati e all’Arno che scintilla nella pianura.»

5 marzo 1948, I Tatti
«Cinquanta anni fa cominciai a frequentare questo paradiso, allora appartenente a un’eccentrica nobildonna rumena, innamorata misteriosamente di sé stessa e, forse ancor più, della sua creatura in crescita: il giardino della Gamberaia. … Per anni la Gamberaia rimase uno dei fari, uno dei rifugi della mia vita, ben oltre il secolo, almeno fino al 1910.»


Cosa dice di noi la stampa


Benedetta Rossi Albini, AD Italia, giugno 2025
«Perché qui c'è qualcosa di intrinsecamente speciale. Forse è la posizione—su un colle, quello di Settignano, che domina Firenze con benevola calma. Forse è la sacralità di questa terra, consacrata dagli Etruschi, ricca di storia e di legami antropologici complessi. O forse è quel muro di vegetazione rigogliosa che, a un certo punto—rompendo le regole del giardino all’italiana—si apre con archi quasi metafisici, affacciandosi sul panorama come finestre sospese, come porte sull’infinito.

Ma ciò che incanta davvero, infine, sono quei quattro bacini specchianti, armoniosi e perfettamente simmetrici, che riflettono il cielo e il passare delle stagioni. Simboleggiano la creatività e la volontà di una donna straordinaria che visse qui anni felici e intensi: la principessa Ghyka, eroina segreta di una Firenze cosmopolita e colta, che tra Ottocento e Novecento animò la vita rurale di queste colline con i suoi circoli culturali e le sue feste—a volte decisamente libertine..."


Cecil Pinsent, Giardini moderni all’italiana, in “Il giardino fiorito”, giugno 1931
«Oggi… il giardino dovrebbe dare l’impressione di una casa che si proietta verso l’aperto, e i suoi diversi aspetti dovrebbero succedersi in modo che, camminando al suo interno, si venga colpiti da una serie di impressioni piuttosto che da un unico effetto… Il miglior esempio di questo principio si trova a Villa Gamberaia… dopo aver camminato in quel giardino, relativamente piccolo per dimensioni, si va via con l’impressione di avervi trascorso molto più tempo, e di avervi scoperto molto di più di quanto sia realmente avvenuto.»


Brenda Vaiani, Forster Magazine, luglio 2025
Villa Gamberaia a Firenze: uno dei giardini più belli al mondo ha una storia queer

«Villa Gamberaia, immersa tra le colline sopra Firenze e spesso annoverata tra i giardini più belli del mondo, custodisce una storia queer inattesa. Nel 1854, l’ultimo anziano esponente della famiglia Capponi vendette la proprietà. La villa cambiò più volte di mano, attraversando un periodo di declino e semi-abbandono. Eppure il fascino silenzioso della Gamberaia continuava ad attrarre chiunque vi giungesse. Tra questi, una principessa russo-rumena: Jeanne Catherine Ghyka, sorella della regina Natalia di Serbia. Potrebbe sembrare la trama di Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett—ma non è finzione. Jeanne acquistò la villa nel 1896 e, sotto la sua guida, la casa e i giardini raggiunsero l’apice della bellezza.

La visione era la sua; l’esecuzione toccò al giardiniere Martino Porcinai—padre del celebre paesaggista Pietro Porcinai. Ma Jeanne fu molto più di una semplice mecenate. Collaborò strettamente con Porcinai, seguendo personalmente ogni dettaglio e condividendo con lui la passione per i fiori e per il colore—soprattutto l’azzurro degli iris e della plumbago. L’orto venne trasformato in un vasto specchio d’acqua: quattro bacini rettangolari, delimitati da pietra, adornati con le loro fioriture preferite. Così nacque il parterre d’eau: un’interpretazione unica del giardino formale italiano, presto divenuta l’emblema della Villa Gamberaia. Da allora è rimasto intatto. Eppure questa è solo una delle tante storie che rendono questo luogo davvero speciale…»


Cosa dicono i visitatori della Villa:

"Per caso avevo letto che a Settignano, sulle colline di Firenze, c’è una villa privata, Villa Gamberaia, con un giardino annoverato tra i venti più belli al mondo. Così io e mio marito abbiamo deciso di visitarla. È davvero splendida e mantenuta in maniera impeccabile, sembra quasi di entrare in un elegante salotto. Da qui lo sguardo abbraccia tutta la pianura fiorentina e la città stessa, in uno scenario incredibilmente suggestivo e incantevole. È un vero peccato che questo luogo sia così poco conosciuto tra noi italiani e non sia valorizzato come meriterebbe."
— Ilva Massini

"Ciò che ha davvero fatto la differenza è stato il servizio eccellente: caloroso, professionale e attento in ogni dettaglio. Una location straordinaria per matrimoni o celebrazioni speciali. La Limonaia appena restaurata era magica e i giardini lasciano senza parole. La consiglio vivamente a chiunque: è un luogo di bellezza senza tempo, con un team che va ben oltre ogni aspettativa."
— Gracie Langston

"È stato un privilegio girare a Villa Gamberaia, un gioiello del giardino toscano incastonato tra le colline di Settignano, con vista su Firenze. Siamo immensamente grati al team per la generosità nell’aprirci le porte in esclusiva. La loro calorosa accoglienza ci ha permesso di esplorare i giardini in tranquillità e con attenzione ai dettagli, così da poter raccontare nelle nostre riprese la geometria raffinata, le vasche riflettenti e i viali di cipressi che hanno ispirato generazioni di architetti e paesaggisti.
Questa esperienza ha arricchito il nostro materiale video per Academy Travel e non vediamo l’ora di condividere questa prospettiva unica con il nostro pubblico. Un sentito ringraziamento ancora al team di Villa Gamberaia per aver reso possibile questa opportunità così speciale."
— Damien Flint

"Come invitato a un matrimonio qui, posso dire che non riesco a immaginare un luogo migliore. Ogni dettaglio era perfetto e ogni esigenza è stata soddisfatta con grazia e immediatezza dal personale gentile. Ed è la proprietà più bella del mondo! La consiglio senza riserve: fatelo, non ve ne pentirete!"
— William Ezekowitz

"La visita a Villa Gamberaia è stata per il nostro Garden Club un’esperienza di grande valore: un giardino che unisce rigore formale, armonia e straordinaria bellezza.
Riconosciuto tra i più affascinanti al mondo, rappresenta una delle massime espressioni del giardino all’italiana.
Un luogo unico, reso ancora più piacevole dalla perfetta accoglienza e dall’organizzazione impeccabile."
— Horti Pisani Garden Club
La Presidente
Martine Morra Ruschi

"Villa Gamberaia è una delle migliori location sulle colline di Firenze. L’atmosfera è pacifica, permeata di mistero e bellezza. La presenza della sua antica proprietaria, la principessa Jeanne Ghyka, aleggia ancora nei giardini e, se si ascolta con attenzione, soprattutto al tramonto—il momento in cui era solita passeggiare in silenzio attorno alla villa—si può percepire la sua cura e dedizione verso questo luogo. Tutto il personale è estremamente accogliente e gentile; gli spazi sono comodi e ampi, con un’eleganza raffinata e una bellezza austera. Consiglio di trascorrere almeno un mese all’interno del perimetro della Gamberaia: un’esperienza capace di trasformare profondamente il cuore e lo spirito."
— Ioana Filipescu

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